Tutto il resto è disco dance: Jack vs. Elliott - The Match

domenica, novembre 06, 2005

Jack vs. Elliott - The Match

Ordunque, ci siamo quasi. Ho una casa, attendo la connessione. E così il blog potrà avere più attenzioni di quante non ne abbia avute finora.

L’altro giorno non ce l’ho fatta, ero in “astinenza da nuovo album”. Così ho deciso: vado alla Fnac, e compro. Compro originali. Con il cellophane da rompere con una chiave perché non si trova mai il punto per aprirlo, il libretto che sa di fresco di stampa e che se non ci sono i testi ti sale il nervoso, e un disco variopinto e colorato. Entro, gironzolo per un’oretta: ne avrei comprati una ventina, a cominciare da quello, (un classico per chi frequenta negozi di dischi) che si ascoltava nel negozio e del quale ho dovuto chiedere al commesso informazioni - “Scusa, chi sono questi?”. Erano i Broken Social Scene, prossima conquista. Ma alla fine, ho comprato i due che avevo già in mente di comprare, più un altro. I primi erano Takk… dei Sigur Ròs e l’ultimo dei Depeche Mode, che non recensirò perché deluso dal fatto che sia stato pluri-osannato mentre a me sembra che sia troppo rumoroso (e non che io non ascolti cose molto più rumorose) e che solo Precious sia una gran bella canzone. L’album dei Sigur Ròs, invece, merita. Stranamente l’avevo visto pubblicizzato, cosa che mi aveva colpito perché non è che i miei cari islandesi siano propriamente commerciali… nel disco precedente c’erano pezzi cantati in una lingua inventata, altri strumentali, tutti molto simili a delle ninne-nanne, e dava in generale l’idea di paesaggi lunari o post-nucleari. Album strano, abbastanza difficile. Mi era piaciuto molto. Poi ho anche sentito l’ultimo singolo Hoppipolla, bellissimo, che sembrava avvicinarsi a forme di pop-rock meglio catalogabili. In realtà, il disco è molto simile al precedente, e il singolo è l’anello di congiunzione che dovrebbe permettere a persone con gusti alternativi ma più “ordinari” di avvicinarsi al resto dell’album, onirico come, e a volte più, del precedente. Sicchè, compratelo solo se sapete cosa state facendo.

Per il terzo acquisto sono stato influenzato da Frank. Avevo deciso: assaggio Jack Johnson. L’ultimo, che è un bel disco, ma non è questo quello che conta. Ultimamente, io sono ancora a ruota di Elliott Smith, Franco è a ruota di Jack Johnson. Simili, canzoni chitarra in mano, ma in contrapposizione per motivi che spiegherò. D’altronde, il mondo della musica è pieno di dualismi, da sempre – Beatles e Rolling Stone, Oasis e Blur, Take That e Backstreet Boys (vabbè…). E noi abbiamo praticamente organizzato un match benefico tra Jack ed Elliott.

Partiamo da Jack: campione di surf, gran bel figo, capelli corti, veste jeans e magliettine attillate che mettono in risalto i muscoli, suona con la chitarra canzoni che avrà provato e riprovato durante falò notturni sulle spiagge di Los Angeles, quando belle fighe in bikini lo ascoltavano rapite e decise a scoparselo per tutta la notte.
Con una vita così, non può che scrivere canzoni allegre, gioiose, in cui gode del fatto che lui è un figo della West Coast e passa giornate a surfare e a comporre canzoni da cantare alle prossime belle fighe del prossimo falò; canzoni in cui canta di belle storie d’amore e in cui dice che “it’s always better to be together”. Yeah, yeah, yeah.
Passiamo ad Elliott: brutto, aria da poeta/intellettuale sfigato, capelli lunghi e unti, veste grunge e probabilmente non sa neanche com’è fatta la vita da spiaggia stile Baywatch. Si innamora, spesso e volentieri, ma riceve probabilmente solo amicizia – in quanto brutto – da donne che sono affascinate dalla sua musica poetica (che sanno essere a loro dedicata, ma fanno finta di non capirlo), ma che non lo ricambierebbero nemmeno fosse l’ultimo uomo sulla terra. Dopo un’adolescenza così, inizia a bucarsi – voglio vedere voi a essere brutti in America e a scopare solo con donne bruttine, uniche a ignorare l’aspetto fisico per un animo nobile. Con una vita così, non può che scrivere canzoni malinconiche, finto-allegre venate di malinconia, tristi ma intensissime, spesso struggenti da cantare solitario a casa, chitarra in mano e occhi chiusi. Uh, uh, uh.
Questi sono gli sfidanti del nostro insolito match. E voi, per chi tifate?



P.S: ovviamente, la vita sessuale dei due campioni è frutto della mia perversa immaginazione. Magari Elliott scopava dalla mattina alla sera donne bellissime, mentre Jack è gay e gli piace il mafero dei suoi amici surfisti. Votate nei commenti, per decretare il chittarapugile vincitore.
Au revoir

4 Comments:

At 14 novembre, 2005 14:35, Anonymous Anonimo said...

don't buy it!download it!

(the downloader)
uahahah

 
At 28 novembre, 2005 17:27, Blogger Massi said...

Beh, nirnaeth, tu in realtà DEVI procurarteli. Quando te li sarai procurati, ti domanderai come hai fatto a vivere senza fino a quel momento. Scherzi a parte, facci sapere ne pensi!

 
At 28 novembre, 2005 17:33, Blogger Massi said...

Ah, il fatto di aver fatto venir voglia a qualcun di ascoltare qualcosa mi gratifica. Grazie davvero

 
At 03 dicembre, 2005 00:25, Anonymous Anonimo said...

massi passa a qualche tunes piu allegro!

io consiglio i "bloc party" alla franz ferdinand ma piu variegati.
Ultimo cd dei franz inascoltabile.
grande attesa per quello degli strokes.
Joe Strummer forever!

 

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