Tutto il resto è disco dance: Lanterne rosse

giovedì, gennaio 05, 2006

Lanterne rosse

Rieccomi. Dopo feste, festoni, festini, cene, cenoni, luccichii, scintillii e tutto quanto possa ricordare Natale e dintorni.

In teoria ho creato un blog con l'intenzione di non scrivere cose personali. Lo scopo era parlare di musica, scrivere racconti/esercizi di scrittura o cmq qualcosa in cui il lettore potesse ritrovarsi. Anche per questo Frank è il collaboratore ideale. Oggi però - ho anche un pò le palle girate - scrivo un pò di me, probabilmente dei miei lati peggiori.

Ho passato 5 giorni nella mia città Natale. Bene, mi sembra aver già espresso il disagio che provo nel viverci: ho avuto solo l'ennesima conferma che star lì mette anche a nudo una serie di mie incapacità, di nevrosi, di limiti se vogliamo, forse anche di difetti. Difetti che conosco benissimo: tanto per fare un esempio, non sono capace di condurre conversazioni stupide. Se uno inizia a parlare del tempo, del traffico o di una qualsiasi banalità, è come se mi strappassero la lingua e mi ovattassero il cervello: riesco solo a mugugnare frasi sconnesse. Ho difficoltà a socializzare, salvo poi - superata la conoscenza e preso confidenza con una persona - essere molto di compagnia (o almeno mi sembra). Per i motivi sopra descritti, odio trovarmi in mezzo ad un gruppo già affiatato se non conosco nessuno. Quando una di queste situazioni (conversazioni banali, nuove conoscenze, gruppo sconosciuto) si verifica, mi sento come Woody Allen a Manhattan... nevrotico può rendere l'idea ma mi sfugge una parola più adatta.
Che c'entra tutto questo con Lecce? Beh, per fare un esempio lì si fa finta di essere tutti amici, si parla di idiozie, si incontrano solo persone conosciute -che spesso fucileresti senza rimorso alcuno- che ti dispensano enormi doppibaci (smack! smack!) di saluto. Ci sono tanti motivi per cui non mi piace vivere lì, ma in più si verificano le situazioni che mi provocano nevrosi e, in particolare, va di moda l'assembramento. Ovvero la riunione in uno spiazzo antistante un locale (la dimensione del locale è inversamente proporzionale alla gente che vi si raduna) di milioni di persone. Non c'è niente da fare, lì mi sento un pesce fuor d'acqua. Lo spunto mi è venuto proprio dall'ultima serata a Lecce, in uno di questi assembramenti; in più, si parla solo di cannefumotroviamoqualcosadafumare/ alcooldaibeviamo/ alloracifacciamoamerdabeviamofumiamo etc etc. E se questi argomenti non ti interessano (quantomeno, non mi piace pubblicizzare il mio tasso alcolico, non mi sembra una cosa interessante), se non trovi argomenti di discussione perchè i tuoi interessi non collimano con quelli degli autoctoni, sembri un alieno agli occhi di tutti. Io probabilmente alieno lo sono.

Forse non ho reso l'idea; ad ogni modo mi sono già dilungato troppo. Chiudo, non prima di aver dato il primo consiglio2006: la versione di "Via con me" di Paolo Conte live Arena di Verona... l'aggiunta della fisarmonica è da brividi.
Ma soprattutto... ho ascoltato in anteprima il nuovo Vinicio Capossela. Difficile da ascoltare, molto. Spiazzante. Eclettico. Religioso. Tanti ritmi, tante sonorità diverse miscelate ancora più che in Canzoni a Manovella, tante canzoni scritte come se fossero salmi. Al primo ascolto dici "5 anni di attesa, per questo? Bah, giusto un paio di canzoni valgono". Ma dopo 3 giorni di ascolto mi avvolge sempre più. Io e Nutless siamo ormai una cosa sola (Affanculo questa serietà, questa lealtà è un momento che vale un album), sono sicuramente dalla parte di Spessotto, e la mia protettrice -per me naufrago- è la Santissima dei Naufragati. Lanterne Rosse è la canzone che ascolterei camminando di notte, da solo, illuminato solo dai lampioni e dalla luna. Eterea e allo stesso tempo intima. Au revoir.

1 Comments:

At 06 gennaio, 2006 13:22, Blogger laTitti said...

volutamente ho aperto la pagina dei commenti per lasciare un mio commento..appunto.. sai il mio amore e il mio affetto per la città, per le persone e le cose che quotidianamente si fanno, i mille punti di riferimento, e i beviamofumiamocerchiamoandiamoogniseracaffèletterarioinstanbulcandleevadicendo.. forse c'è molto di semplice e poco di semplicistico o viceversa, non saprei, ma hai provato a guardare il tutto con occhi diversi e non da uomometropolitanogiàfatto? non è un brusco consiglio ma una mia speranza.
un bacio

 

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