Tutto il resto è disco dance: Milano is my Lady

domenica, marzo 19, 2006

Milano is my Lady

Sono ancora in attesa del post di Frank sul concerto di Jack Johnson, e così scrivo un pò io dopo tempo immemore... pausa dovuta ad assenze e zingarate varie. A proposito di J.J., aggiorno le canzoni con due suoi pezzi, uno allegro nel suo stile, e uno malinconico che mi piace moltissimo

Qualche giorno fa ascoltavo L.A. is my Lady di Frank Sinatra (ero in un impeto swing) e così ho pensato a come poche ore prima, in macchina, notavo come Milano stesse rifiorendo in concomitanza con lo scoppio della Primavera. Ora, a dispetto di chi la odia, io adoro questa città. Non mi è facile spiegare il perchè, ma solo qui ho l'impressione che persino i palazzi mi capiscano e soprattutto che siano rispettosi dei miei mutevoli stati d'animo. Milano passa dalla malinconia invernale all'esuberanza estiva, senza essere mai invadente.

Ho sempre in mente due immagini: una notturna, vista in una foto, di una rotaia che taglia l'asfalto bagnato dalla pioggia (simile a quella postata); e una luminosa, di grandi e spaziosi viali illuminati dal sole primaverile. Non solo queste, ovvio, ma forse le due che si adattano meglio al mio animo inesorabilmente double-face, malinconico e sereno al tempo stesso. Non entro nel discorso della vita (la "Milano gambe aperte, Milano che ride e si diverte" di Lucio Dalla), dei bar, degli aperitivi, delle persone in giacca e cravatta, della frenesia e delle sue intrinseche contraddizioni; una città ti avvolge con le sue cose, il suo stile, le sue strade e le sue luci. Ecco, a parte il passeggiare diurno (anche da solo, ipod nelle orecchie), uno dei ricordi più belli che ho è una passeggiata dalla mia vecchia - e storica - casa di via San Michele del Carso fino in Brera, passando per via Dante e il centro. Era notte, ed eravamo (in due) inebriati dal silenzio e dalle luci del centro storico. E che dire delle notti in cui, finestrino aperto, sfrecci per i vialoni con l'aria che ti accarezza la faccia mentre canti?

Per me Milano è così: mi osserva, mi comprende, mi consiglia senza mai prevaricare il suo essere contorno austero. Sa quand'è il caso che il sole spunti a ridarmi un sorriso, o quando deve piovere per lavare via tutto. E con l'arrivo della primavera, mi sembra sempre più bella.

Oggi poi (il giorno dopo la scrittura del post) mi è caduto l'occhio su un articolo del Corriere: "Ecco la Milano che mi ha adottato", di Enzo Biagi. Riporto la splendida chiusura: "A volte penso che a Milano ho trovato me stesso: è giusta per me, perché non è chiusa, non è orgogliosa, non è razzista, non è diffidente, perché è leale: pensa di darti quello che meriti, non ti chiede atti di fede, non devi abdicare a niente. Né al tuo modo di vivere né al tuo modo di pensare. " Ecco, l'avrei voluta scrivere io.

3 Comments:

At 20 marzo, 2006 11:27, Blogger Massi said...

Non ho aggiunto che mi vien da ridere quando, spesso, la gente che vede Brera o le Colonne per la prima volta dice: "Bello! Non sembra nemmeno Milano!". Invece lo è... e se una conta tutti i posti in cui "Milano non sembra nemmeno Milano", forse capisce che semplicemente non è la città che tutti si immaginano...

 
At 22 marzo, 2006 17:08, Anonymous Anonimo said...

Secondo me il punto e' che di Milano si fa fatica a vedere l'anima...e' piu' come uno specchio deformante in cui ognuno vede la citta' che vuole, o al massimo, se la si guarda distrattamente, ci si vede solo il riflesso di se stessi: per questo spesso chi la subisce come un'obbligo lavorativo o di studio, la odia.
Non e' un caso che, anche architettonicamente, la cose piu' belle di questa citta' siano nascoste: i suoi cortili, i suoi palazzi... io amo Milano soprattutto per quel mondo che rivela quando, camminando per le sue strade a naso in su, si scorgono frammenti delle vite altrui, dalle finestre illuminate: le case dei nonni soli, con le vecchie stampe alle pareti e i centrini di pizzo sulle poltrone; le case degli studenti, con la bici sul terrazzo e la luce azzurrina del computer che rischiara una stanza sempre troppo vuota (o troppo piena...); le case perfettine del centro, con gli stucchi al soffitto, i lampadari enormi e quell'aria un po' fredda che solo un arredatore sa dare ad una stanza mai vissuta abbastanza...
Amo Milano, perche' e' una citta' che non si da' facilmente al primo che passa, come Roma...(come diceva un cantautore romano censurato a Sanremo... "Roma puttana"): la devi andare a cercare, la devi corteggiare un po' e lei ti regalera' momenti indimenticabili... quasi sempre momenti da vivere da soli: come se fosse un'amante.

 
At 22 marzo, 2006 19:24, Blogger laTitti said...

...ecco la tua realtà..

 

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