Tutto il resto è disco dance: Steady rollin', and i keep going

sabato, maggio 13, 2006

Steady rollin', and i keep going

Rieccomi blogger dopo innumerevoli lune passate... quasi un mese dall'ultimo post, a causa dei ponti che hanno riempito i weekend e di un pò di scarsa vena. Periodo un pò strano, scombinato come a volte succede, fatto di serate a tirar tardi, concerti e fumose nottate con le carte in mano. In realtà le notti sono la naturale evasione da giorni passati sul lavoro con un personaggio assolutamente distante (e in conflitto) dal mio modo di essere, che nell'ultima settimana ha messo a dura prova il mio self control e la mia calma, rendendomi discretamente acido anche nei confronti delle persone che mi circondano.

Continuano a latitare nuove scoperte musicali, che poi sarebbero il vero oggetto di questo blog (e non le mie dis-avventure); recentemente però sono andato ad ascoltare dal vivo i Mogwai e i Two Gallants, che già ampiamente trattati in post precedenti, sono tornati in heavy rotation.
Il primo, al Rolling Stone, è stato probabilmente uno dei più belli che abbia mai visto. Arrivavo lì da una notte con tre ore scarse di sonno, con voglia azzerata e paura che sarebbero stati troppo violenti per le mie orecchie. Invece, violenti lo son stati ma è stato incredibile, perchè nei deliri dei loro pezzi strumentali mi sono perso. E non ero solo io, anche il mio accompagnatore è rimasto spesso, come me, ipnotizzato a guardarli e sballottolato dai loro assalti sonori. Un pezzo di 15 minuti può essere noioso, spesso; invece tutto il pubblico è rimasto immobile e a bocca aperta, disorientati come se prima di entrare tutti avessero preso un acido.

Più recente, invece, il concerto dei Two Gallants. In un circolo arci, in una piccola stanza con una quarantina di persone e un'atmosfera molto raccolta e intima. Chi li ha ascoltati nella blog radio, avrà capito che i 2G sono due storytellers, chitarra più batteria e voce roca di mille sigarette a raccontare storie e sentimenti. Hanno suonato poco, nemmeno un'ora e mezzo, ma è stato molto intenso; con i pezzi più lenti e tanta armonica, in quella stanzetta, è stato come vedere suonare due amici che riescono a rapirti ogni volta che imbracciano la chitarra, e che faresti suonare per ore. Niente Waves of Grain, purtroppo, ma Steady Rollin e Anna's Sweater sono state splendide. E poi gli immancabili feticci: un cd, un piccolo vinile e la locandina del concerto.

Tutto qui, nient'altro da aggiungere; spero di riprendere a scrivere con regolarità, ma chissà. Intanto, il prossimo argomento c'è già: ho recuperato la mia vespa, devo darle una sistematina ma poi riprenderò a sfrecciare per i viali della città ormai assalita dal sole primaverile, e non potrò non dedicarle un post.
A presto.

1 Comments:

At 16 maggio, 2006 10:53, Blogger laTitti said...

bentornato... leggero, delicato, fragrante post..

 

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