Tutto il resto è disco dance: Teoria dello spazzolino

domenica, gennaio 07, 2007

Teoria dello spazzolino

Tempo fa girava in tv una pubblicità di un tipo che andava ad un appuntamento con lo spazzolino che spuntava dalla tasca della giacca; la ragazza lo vedeva e, di risposta, gli mollava un pugno.
Ora, non ho mai capito perchè lo spazzolino sia considerato un elemento "impegnativo": nel senso, se in un'uscita a due non è stato specificato che il portatore di spazzolino si fermerà per la notte dall'altro, allora quest'ultimo debba sentire la cosa come un'invasione. Ancora peggio quando lo spazzolino rimane lì dopo la notte: normalmente è un motivo d'ansia come se rappresentasse la formalizzazione del rapporto, come ormai io sto con te quindi lo lascio qui.

A me invece l'idea dello spazzolino è sempre piaciuta: certo, ci ho scherzato proprio per come è considerato (ricordo una volta che, vedendone uno che usciva da una borsa, ho commentato: "vedo che non pensavi di fermarti qui", con conseguente rossore - anche se ovviamente l'idea che nel prepararsi per uscire pensasse già di venire da me ha gonfiato la mia autostima), però mi ha sempre fatto piacere che ce ne fosse un altro accanto al mio, immaginandolo come simbolo dell'affetto di qualcuno, e non come un impegno.

Periodi in cui casa mia era un porto di mare ce n'erano anche due-tre (che erano di amici, non di donne, eh), ma la cosa bella è svegliarti, andare in bagno con gli occhietti ancora semichiusi, prendere quello sbagliato e pensare in sequenza con l'unico neurone già disponibile:

"ah, non è il mio, è quello di (..)"
"già, è vero che l'ha lasciato qui"
"cccchebbbbeeeello, vuol dire che pensa di tornare"

Altra storia è quando poi lo devi buttare via perchè il legittimo proprietario non tornerà.. succede a tutti, e dipende da chi ha deciso cosa se è un gesto piacevole o meno. Mi è capitato di doverne buttare qualcuno, però col tempo ho scoperto anche delle varianti:
- il classico "fottiti tu e il tuo spazzolino", e via nel cestino
- il malinconico "lo butto, così non ci penso ogni cazzo di mattina"
- lo speranzoso "non lo butto, lo nascondo, 'nsisamai che magari torna"
- l'ambiguo spazzolino lasciato col cappuccio (che ti avvisa "torna eh, ma chissà quando o comunque di rado")
- lo spazzolino non più incappucciato ("stavolta torno presto").

Che poi, vuoi mettere quanto sembri forte/stronzo se lei torna e non trova più il suo spazzolino?

Ma soprattutto, mi domando proprio se sia normale farsi tante costruzioni mentali, guardando un semplice spazzolino..

5 Comments:

At 08 gennaio, 2007 14:11, Blogger Nailon Cobretti said...

Massi, tenero cucciolo, so che il tuo orgoglio è forte e dice sempre che tutto va bene anche se così non è. A me puoi dirlo, confidati, tutti abbiamo bisogno di essere aiutati, tutti abbiamo paura di essere soli. Dai che una di queste sere ti procuro un invito per un uno di quei raduni per gente sola. Non te ne vergognare

 
At 08 gennaio, 2007 17:33, Blogger laTitti said...

...lo spazzolino lega le quotidianità.. l'andare a dormire e riosvegliarsi accanto a qualcono o accanto alla speranza che qualcuno torni..anche solo nei nostri pensieri--

 
At 09 gennaio, 2007 12:18, Anonymous Anonimo said...

A me pare tutto troppo complicato, non era più semplice "l'uccello va nella vagina" e basta?

Massi sei un casinista

 
At 10 gennaio, 2007 15:22, Blogger Massi said...

Mario, tu invece sei romantico come una vivisezione

 
At 10 gennaio, 2007 16:12, Anonymous Anonimo said...

ma come fai a riconoscermi sempre? non ho parlato di sesso questa volta... vabbè

 

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