Tutto il resto è disco dance: novembre 2005

lunedì, novembre 28, 2005

Dell'attesa, del nulla e di altre sciocchezze

AGGIUNTA SUCCESSIVA ALLA SCRITTURA DEL POST: Ah, Jack Johnson in concerto a Milano il 9 marzo all'Alcatraz. Si, lo so, ve lo dico con un bell'anticipo... ma io ho già preso i biglietti su www.ticketone.com

Si, lo so. Non ce la fate più ad aspettare. L'ansia vi attanaglia nell'attesa di un nostro nuovo post. Ben 20 giorni senza.. ma come si può? Resistere!

Beh, io continuo a non avere internet, cosa piuttosto disdicevole nonostante i miei precedenti proclami. Mercoledì parrebbe essere il giorno x - quello dell'attivazione - ma chissà. Appena avrò del tempo, però, cercherò un modo per postare, o almeno rendere raggiungibili, brani-samples-podcast della musica di cui si parla nel blog.

A questo proposito: chi mi spiega in breve come si registra un podcast e di cosa si ha bisogno?

Il problema degli ultimi tempi, comunque, è che sono un pò... vuoto. Ascolto poco, ho poco tempo e quando ne ho lo passo nell'ozio. Ho comprato il cd dei Broken Social Scene in un delirante giorno in cui passavo da Londra, e non sono male: non riesco a recensirli, l'ho ancora ascoltato poco, ma la prima traccia Our Faces Split the Coast in Half rappresenta bene la dissonanza (una serie di frammenti-suoni con un discreto filo logico) che regna nell'album. E che decisamente appassiona. Si può comunque ascoltare il sample - che anche solo in 30 secondi renderà sicuramente più comprensibile la mia descrizione - su
http://www.amazon.com/exec/obidos/tg/detail/-/B000AP2ZTE/qid=1133194616/sr=8-2/ref=pd_bbs_2/103-2631089-4443806?v=glance&s=music&n=507846

Gli ascolti fatti finora mi consentono di consigliare anche 7/4 (Shoreline) , la terza traccia, e Swimmers, l'ottava. Sarò più preciso in futuro.

Chiudo. Per chi ne sentisse la mancanza, penso che frizkner stia lavorando come uno schiavo. Tant'è vero che non ricevo più le sue mail quotidiane, io che invece lo stipendio lo rubo.
Au revoir

domenica, novembre 06, 2005

Jack vs. Elliott - The Match

Ordunque, ci siamo quasi. Ho una casa, attendo la connessione. E così il blog potrà avere più attenzioni di quante non ne abbia avute finora.

L’altro giorno non ce l’ho fatta, ero in “astinenza da nuovo album”. Così ho deciso: vado alla Fnac, e compro. Compro originali. Con il cellophane da rompere con una chiave perché non si trova mai il punto per aprirlo, il libretto che sa di fresco di stampa e che se non ci sono i testi ti sale il nervoso, e un disco variopinto e colorato. Entro, gironzolo per un’oretta: ne avrei comprati una ventina, a cominciare da quello, (un classico per chi frequenta negozi di dischi) che si ascoltava nel negozio e del quale ho dovuto chiedere al commesso informazioni - “Scusa, chi sono questi?”. Erano i Broken Social Scene, prossima conquista. Ma alla fine, ho comprato i due che avevo già in mente di comprare, più un altro. I primi erano Takk… dei Sigur Ròs e l’ultimo dei Depeche Mode, che non recensirò perché deluso dal fatto che sia stato pluri-osannato mentre a me sembra che sia troppo rumoroso (e non che io non ascolti cose molto più rumorose) e che solo Precious sia una gran bella canzone. L’album dei Sigur Ròs, invece, merita. Stranamente l’avevo visto pubblicizzato, cosa che mi aveva colpito perché non è che i miei cari islandesi siano propriamente commerciali… nel disco precedente c’erano pezzi cantati in una lingua inventata, altri strumentali, tutti molto simili a delle ninne-nanne, e dava in generale l’idea di paesaggi lunari o post-nucleari. Album strano, abbastanza difficile. Mi era piaciuto molto. Poi ho anche sentito l’ultimo singolo Hoppipolla, bellissimo, che sembrava avvicinarsi a forme di pop-rock meglio catalogabili. In realtà, il disco è molto simile al precedente, e il singolo è l’anello di congiunzione che dovrebbe permettere a persone con gusti alternativi ma più “ordinari” di avvicinarsi al resto dell’album, onirico come, e a volte più, del precedente. Sicchè, compratelo solo se sapete cosa state facendo.

Per il terzo acquisto sono stato influenzato da Frank. Avevo deciso: assaggio Jack Johnson. L’ultimo, che è un bel disco, ma non è questo quello che conta. Ultimamente, io sono ancora a ruota di Elliott Smith, Franco è a ruota di Jack Johnson. Simili, canzoni chitarra in mano, ma in contrapposizione per motivi che spiegherò. D’altronde, il mondo della musica è pieno di dualismi, da sempre – Beatles e Rolling Stone, Oasis e Blur, Take That e Backstreet Boys (vabbè…). E noi abbiamo praticamente organizzato un match benefico tra Jack ed Elliott.

Partiamo da Jack: campione di surf, gran bel figo, capelli corti, veste jeans e magliettine attillate che mettono in risalto i muscoli, suona con la chitarra canzoni che avrà provato e riprovato durante falò notturni sulle spiagge di Los Angeles, quando belle fighe in bikini lo ascoltavano rapite e decise a scoparselo per tutta la notte.
Con una vita così, non può che scrivere canzoni allegre, gioiose, in cui gode del fatto che lui è un figo della West Coast e passa giornate a surfare e a comporre canzoni da cantare alle prossime belle fighe del prossimo falò; canzoni in cui canta di belle storie d’amore e in cui dice che “it’s always better to be together”. Yeah, yeah, yeah.
Passiamo ad Elliott: brutto, aria da poeta/intellettuale sfigato, capelli lunghi e unti, veste grunge e probabilmente non sa neanche com’è fatta la vita da spiaggia stile Baywatch. Si innamora, spesso e volentieri, ma riceve probabilmente solo amicizia – in quanto brutto – da donne che sono affascinate dalla sua musica poetica (che sanno essere a loro dedicata, ma fanno finta di non capirlo), ma che non lo ricambierebbero nemmeno fosse l’ultimo uomo sulla terra. Dopo un’adolescenza così, inizia a bucarsi – voglio vedere voi a essere brutti in America e a scopare solo con donne bruttine, uniche a ignorare l’aspetto fisico per un animo nobile. Con una vita così, non può che scrivere canzoni malinconiche, finto-allegre venate di malinconia, tristi ma intensissime, spesso struggenti da cantare solitario a casa, chitarra in mano e occhi chiusi. Uh, uh, uh.
Questi sono gli sfidanti del nostro insolito match. E voi, per chi tifate?



P.S: ovviamente, la vita sessuale dei due campioni è frutto della mia perversa immaginazione. Magari Elliott scopava dalla mattina alla sera donne bellissime, mentre Jack è gay e gli piace il mafero dei suoi amici surfisti. Votate nei commenti, per decretare il chittarapugile vincitore.
Au revoir



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