Tutto il resto è disco dance: marzo 2007

mercoledì, marzo 28, 2007

'giorno!

E riprendendo il fatto che se ti alzi di cattivo umore la gente non fa nulla per aiutarti, stamattina mi è arrivata una secca smentita.
Uscivo di casa con la solita faccia assonnata, assetato di caffè che mi sarei fatto servire nel bar a 10 metri dal mio portone, rallegrato da movimenti tellurici intestinali a causa dell'abboffata di ieri sera.
Ora, normalmlmente in questo breve tragitto casa-caffè ho la vista talmente annebbiata dal sonno che non riesco a vedere nulla se non delle porno teen dirette alla scuola superiore dietro l'angolo, ed anche quest'ultime riescono al massimo a suscitare grugniti primordiali e fremiti pelvici (l'erezione matuttina è sempre dura a sopirsi, e certi shock non aiutano), ma non ad alleviare la malmostosità che precede l'assunzione di caffeina.

Stamattina, invece, esco e incrocio una ragazza un pò più giovane di me che mi chiede sorridente un'informazione. Non so perchè abbia fissato subito me e schivato altre tre-quattro persone a cui poteva chiedere la stessa informazione, fatto sta che mi chiede
- Scusa..
-(meno male che non hai detto "scusi" che se no ti tiravo un cartone, anche se lo so che già di per me ho un aspetto da trentenne e in giacca e cravatta non ne parliamo nemmeno)
-.. sai dov'è via pace?
-(cazzo, mi sa che se apro bocca ora gracchio come un corvo.. mi devo schiarire la voce) eeeeheh uuuhhm.. si guarda, lì in fondo sulla sinistra.
- grazie mille, ciao (sorriso a tutta bocca)!

Grazie a te, figurati, che avere qualcuno che ti sorride dopo 1 secondo che sei fuori di casa è una gran bella cosa. E pensare che non ero nemmeno più bello del solito, stamattina.

martedì, marzo 27, 2007

Frammenti

Belle le cene di lavoro. Ovvero quegli strani incontri a cui sei invitato, e di conseguenza non paghi una lira, spari quattro cazzate pre-cena del genere "facciamo finta che il business è importante yeah, pianifichiamo allacciamo relazioni che poi ci veniamo incontro e vedrai che la fresca arriva e poi lavoriamo eccetereaeccetera business is business yeah un paio di parole in inglese impegnamoci facciamo vediamo yeah". E poi, via di pesce crudo, vino, primo, secondo, dolce, caffè, ammazzacaffè e ammazzaammazzacaffè. In pratica, una scusa a gratis per annebbiarsi e ingurgitare cibo e alcolici a spese di un'altra azienda senza spiaccicare una parola seria sul lavoro. Poi torni a casa, vabbè almeno ho passato una serata diversa, mavvaffanculo mi sono rotto il cazzo.
Bah. E comunque quel paio di mirti che ho bevuto alla fine non mi hanno aiutato per un cazzo, a digerire.

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è tornata. la febbre, intendo. no no, non quella vera, ma una molto peggiore: quella del gioco. adesso però c'è un obiettivo serio, qualificarsi alle world series of poker, vincendo uno di quei tornei minori che ti regalano iscrizione, albergo e volo a las vegas. dove, inevitabilmente sarà "paura e delirio", come Giònni Depp e Benicio Del Toro, che se io and the "supre" poco poco ci si va, lui come minimo nei suoi racconti trasforma due settimane lì in una viziodissea d'altri tempi.

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Chiacchieravo oggi con un'amica, parlando dell'umore. Si parlava di quelle giornate che proprio ti svegli e sei già incazzato. ma il fatto è che io ci provo, ad essere accomodante, ma la gente proprio non fa nulla per non farmi incazzare. urge svolta: invio di cv in posti remoti, che 'nsisamai, che un pò m'avete rotto il cazzo, aperitivi, serate brillanti, gente che se la tira e tutto il resto.

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Still a little bit of your taste, mi ricordava in macchina il buon Damien. E allora pensavo a com'era bella l'apertura del suo concerto, solo chitarra e voce senza microfoni. ebbràvo.

lunedì, marzo 19, 2007

Collezione estate/inverno 2007

E alla fine avevano ragione i classici "eh ma dicono che torna il freddo" dei discorsi stupidi che si fanno solo perchè la gente non è capace di sopportare il silenzio.

E uno già pensava di uscire con la felpa e magliettina che poi la felpa la toglieva e rimaneva in magliettina, oppure di tirare fuori le t-shirt e risistemare l'armadio, insomma uno dice evvai che bello è già estate sole caldo mare yeah yeah e invece -pam!- ti precipita la temperatura e torna l'inverno le nuvole e a brevissimo la pioggia tuoni fulmini e tempeste.


"nothing unusual nothing strange
close to nothing at all
the same old scenario the same old rain
and there's no explosions here
then something unusual something strange"..

martedì, marzo 06, 2007

Playlist

e alla fine è arrivata un pò di musica nuova. arriva così, dopo mesi di repeat, di rotazioni delle palylist di itunes col meglio dal 1994 ad oggi, dopo aver ignorato tutte quelle nuove rock band tanto osannate ma così "già sentite".

quindi ieri ho cambiato il cd della macchina aggiungendo a quanto rimasto degli ultimi tempi:

"In the deep", Kathleen York. Dalla colonna sonora di "Crash - Contatto fisico", è una di quelle canzoni rarefatte, "metropolitane" perchè sono perfette per quando giri in macchina di notte e tutte le strane figure che passano con le luci della città fanno parte dell'immaginario videoclip della canzone.

poi, dalla colonna sonora di "Saturno Contro":
"Je sui venu te dire que je m'en vais", Carmen Consoli (è una cover di Serge Gainsbourg). Vale il discorso che faceva Nick Hornby per "You had time" di Ani DiFranco: se ti lascia dicendotelo così non puoi star male, e non puoi risponderle nulla? Se proprio deve andar via, chi non vorrebbe che lo cantasse così?

"Remedios", Gabriella Ferri. Sensualissima, un pò tango un pò musica gitana, che è trooooppo preciso come sottofondo.

"La passione", Neffa. Idem come sopra.

Poi:
"Desire", Ryan Adams. E lo so, alla fine queste canzoni folk strappalacrime mi prendono sempre. Oltretutto l'ho scoperta perchè faceva da sottofondo a un Dr. House solo in casa e pensieroso..

E infine:
ho ascoltato solo tre canzoni, ma l'ultimo di Daniele Silvestri sembra me-ra-vi-glio-so.

"La paranza" purtroppo diventerà un tormentone, ma "mi sono innamorato di una stronza/ ci vuole una pazienza/io però ne son rimasto senza" oppure "La paranza es un baile/ Que se baila con la latitanza/ Con prudencia y elegancia/ Y con un lento movimiento de panza".. stupendo.

ma soprattutto "Sulle rive dell'Arrone", che inizia così:
"Scusami sono un po' confuso
dopo i trent'anni dicono che sia normale
che succede a tutti
nessuno escluso
e meno male che ho l'istinto e l'abitudine
ad arginare questo vuoto di inquietudine
perché se avessi meno cose per cui correre
dovrei guardare in faccia il buio
farmi raggiungere".

Giusto per farvi capire, oggi ho lavorato con una cuffietta del mio sciaffòl sempre ben bene in una recchia, che senza ascoltarle non riuscivo a stare.



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