Tutto il resto è disco dance: dicembre 2006

giovedì, dicembre 28, 2006

Smoke

And so this was Christmas

Mozziconi di Natale.

22-12. Aereo, sveglia, 5 a.m. Ritardo. Lecce. Sonnolenza, sonno. Freddo. Maledetti termosifoni rotti. Dolore di aghi piantati nella spalla, sonno. In giro. Nervoso, ma per una volta non per colpa di Lecce. Caffè a ripetizione, poi Caffè Letterario, sms, telefono, nonsainemmenoquanto, freddo, letto. Zzzz.

23-12. Sveglia. "Fuck you, leave it, hate me, fuck you, love you" (in prestito da Damien Rice). Caffè a ri-ripetizione. In giro, again. Sonno, sms, telefono, sianch'iomalosappiamocheèaddio. Letto. Zzzz.

24-12. Sveglia. Shopping (regali ai miei, nulla più). Il telefono aziendale mollato a casa. Vorrei essere da tutt'altra parte. Cenone (?). Mal di schiena all'ennesima, raffreddore. Auguri, che palle questa storia degli auguri, basta. Buona pesca. Cagliostro. "Insomnia ovvero il Dèmone dell'amore"(grazie, eh). Freddo, umido, tutto nella spalla. Zzzz.

25-12. E poi ancora sveglia. Sole (ma dentro diluvia). E odioso/odiato pranzo con il parentado. E poi nulla, nulla, nulla, sonno e letto. Insomnia. Zzzz.

26-12. "ciao mal di vivere" (ennesimo simpatico soprannome affibbiatomi). E ancora mal di schiena, stomaco a pezzi (fottuto rottame). E per fortuna Adesso, ovvero poker, ma niente di che. E sempre Caffè Letterario, sempre Cagliostro. Sempre voglia di essere da un'altra parte. Letto, ma ancora non il mio, che i maledetti termosifoni ancora non vanno, e mal di schiena. Zzzz.

27-12. Milano, finalmente. Anche se stavolta, tutto sommato, Lecce era indifferente.

Questo è stato. Ma... adesso?

giovedì, dicembre 14, 2006

Sassi e polvere

stasera c'è il concerto di Vinicio, e io a causa della mia stupida schiena provata dal ritorno al lavoro me ne sto a casa. Bah. Allora ho aggiornato le canzoni e faccio una prova di post video da YouTube, che se funziona (e dovrebbe) in futuro mi sbizzarrisco coi video. Au revoir



martedì, dicembre 12, 2006

Passo

Da quando gioco assiduamente a poker, ovvero un annetto, i miei schemi mentali si sono decisamente deformati, facendomi ragionare in certe situazioni di vita reale come se stessi giocando una mano. Del resto, come negli scacchi, anche nel poker uno dei problemi fondamentali è avere perfetta cognizione di avvenimenti esterni per poi prendere la decisione corretta e fare la mossa giusta - e proprio per questo in determinati momenti è utile decidere certe cose applicando gli stessi ragionamenti che si fanno mentre si gioca.

Sebbene il parallelo poker-vita sia azzardato e forzato, succede anche che è necessario inquadrare la singola giocata (la singola decisione) nella singola mano (la singola situazione, intesa come insieme di decisioni anche consequenziali) all'interno della partita, chè una scelta errata può condizionare una partita altrimenti positiva; e così una sola partita, se condotta in modo sbagliato, può condizonare la serie di partite (il "periodo"). In pratica, inquadrare il tutto non sul caso particolare, ma ragionando anche sul generale. Anche perchè un'ipotetica prima mossa condiziona le successive, e quindi non si può fare una decisione senza chiedersi: "Giocata in questo modo, in che situazione mi troverò? Quale sarà la presumibile reazione, e la conseguente decisione che dovrò prendere? Come influenzerà la mano e poi la partita?". Non credo sia chiaro, ma vabbè.

Ovviamente, la bravura del giocatore permette di condizionare mani e partite sfavorevoli, ma è inevitabile, in periodi più o meno brevi, essere condizionati dalla sorte. Questo perchè il giocatore bravo alla lunga vince, è certo, ma nel breve periodo la sfiga esiste eccome, e la bravura sta anche nel capirlo e limitare i danni.

Generalmente è così: periodo fortunato, qualsiasi azione anche sbagliata fa vincere. Si possono rischiare bluff con niente in mano, ed ottenere il risultato desiderato. Ad un certo punto, arriva quello che chiamo "lo schiaffo": un brutto colpo di sfortuna, un errore, e una perdita consistente. Dopo lo schiaffo, il cosiddetto "tilt", ovvero il giocatore fisiologicamente non è lucido, perde concentrazione, e soldi. Oppure ad un certo punto il periodo fortunato si interrompe senza traumi ma si iniziano a perdere costantemente piccole cifre, che sommate portano in passivo.

Ci vuole un pò ad accorgersi che la fortuna è girata, ed ovviamente è difficilissimo, ma quanto prima uno se ne rende conto, più può limitare i danni e le perdite. Il periodo sfortunato, riprendendo il discorso del particolare-generale, può essere limitato all'interno della partita, può durare tutta una partita (in quel caso, chi è più bravo perde meno, ma comunque perde), o ad una serie di partite.

E' necessario accorgersene, e una volta che si è coscienti che si è nel periodo sfigato, limitare i danni: ovvero giocare il meno possibile, evitare rilanci anche quando si hanno buone carte (che gli avversari ne avranno di migliori), e molto spesso avere il coraggio di passare anche un buon punto. A un certo punto arriverà il momento della svolta, la mano buona che invertirà la tendenza, e si potrà ricominciare a giocare liberamente

Tutto questo per dire che io ho ben capito che ultimamente (e parlo di vita, non di poker) come mi muovo faccio danni, mi succede qualcosa e tutto gira per il verso sbagliato, che non è il caso di correre ulteriori rischi. Ho preso lo schiaffo, ho perso un pò di soldi, ma ho capito: finchè non mi arrivano le carte della svolta, io passo. Passo.

lunedì, dicembre 04, 2006

Vespa/2

Continua la mia astinenza forzata, e da qualche giorno il clima non è clemente come nei primi giorni. Ma vabbè, resisto e c'è sempre l'ipod shuffle a farmi compagnia. Il vero problema è che mi sono reso conto (già lo sapevo, ma ne ho avuto la prova), che a me guidare piace, ma davvero tanto. Non è solo che mi sento uno stupido nel farmi venire a prendere e a volte nel dovermi sedere (orrore!) sul sedile posteriore: è proprio che mettermi in macchina mi rilassa. C'è chi in macchina soffre, si intesisce, odia il traffico; io invece mi siedo, faccio partire la radio, e se sono un pò depresso guida calmo e pulito, mentre se sono su di giri un pò di guida sportiva è l'ideale per scaricare (se sono normale non lo so, ma mi piace lo stesso). E poi, faccio il cretino. Nel senso, se parte qualche pezzo strano posso cantare a squarciagola, urlare, ballare, fare facce strane, tanto chimmisincula?

Invece sabato in circonvallazione mi sono fermato ad un semaforo rosso (in questo mese rispetto il codice della strada più di mia nonna, nota paladina della legalità), e shufflando stavo ascoltando Bohemian Rapsody. Un pò sovrappensiero mi sono immedesimato e via: "Bismillah! NOooOOoooo we will not let you go - let him GOOO, never let me go - LET ME GO-OO, nonononononononoNO! Oh mama mia MAMA MIA! mama mi...-"

Ed è stato a quel punto che mi sono girato e a tre metri da me c'era una macchina col finestrino aperto e due ragazze che mi guardavano come se fossi alieno. E non vi dico che faccia da soprano che stavo facendo su mama mia mama mia. Quanto mi manca, il mio abitacolo, dove entro e il mondo esterno non esiste più.



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